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I Mercati popolari

Vucciria, Capo, Ballarò e Fera o luni

Sulla base di una tradizione antica, i mercati siciliani rappresentano un'occasione imperdibile per immergersi in un'atmosfera vivace, ricca di profumi e colori. E 'stato durante il periodo Islamico che la città conobbe una partecipazione reale all'incontro e al punto di scambio nei mercati vivaci, i "suks", raggiungendo notorietà e fama in tutto il bacino del Mediterraneo.

I mercati si estendono all'interno del centro storico, ed evocano un passato strettamente legato al presente. Tra le scintillanti lastre di marmo affisse sui muri, è facile notare una rievocazione degli antichi mestieri solo guardando i nomi delle strade: via dei Pannieri, via dei Materassai, via dei Carrettieri. Per istituzione e tradizione i mercati palermitani sono e resteranno tre: Capo, Vucciria e Ballarò. Sono infatti questi i più antichi, anche se la crescita della città ha disseminato un po' dovunque zone rionali di mercati alimentari e non.

La Vucciria, in Piazza Caracciolo, tanto pittoresca da aver ispirato al pittore Renato Guttuso un magnifico e famoso dipinto, “La Vucciria”. È il mercato alimentare preferito dai palermitani, soprattutto dagli intenditori di generi alimentari freschi e genuini. Piazza Caracciolo, ogni giorno fino a tarda sera, è come un palcoscenico; tono su tono l'invito dei venditori che illustrano la bontà della loro merce. Vi si trovano tutti i generi alimentari possibili e immaginabili; e perché l'occhio ne goda, la frutta è sapientemente combinata in vere e proprie piramidi, così come le olive verdi e nere, di tutte le grandezze, dolci e saporite, per tutti i gusti. Ci sono ottimi macellai e pescherie e un'infinità di bancarelle con le spezie e gli odori.

Altro importante mercato popolare è il Capo a Porta Carini, dietro il Tribunale di Palermo. Il mercato alimentare vero e proprio è collegato nel dedalo di viuzze che ne formano il perimetro al mercatino di Sant'Agostino, dove c'è un ricco e interessante commercio di stoffe.

Ultimo notevole mercato alimentare è quello di Ballarò, ubicato tra Piazza del Carmine e Piazza Ballarò, nel vecchio quartiere dell'Albergheria.

Tra i mercati non alimentari, da ricordare I Lattarini (parola derivante dall'arabo suk-el-attarin, cioè mercato dei droghieri) che negli anni ruggenti del '68 furono le più frequentate boutique dei giovani. Vi si trova di tutto: dalle scarpe ai blue jeans, dalle tute ai cappotti impermeabili agli stivali militari, dalla lana ai cosmetici.

Al mercato di Casa Professa, vi si trovano cappelli di ottima qualità, sottovesti e camice da notte, abiti da sera ricamati degli anni '50.

Il Mercato delle Pulci (presente anche in Catania), accozzaglia immensa di oggetti di antiquariato. Si trova nei pressi della Cattedrale di Palermo, accanto la Piazza del Papireto. Una passeggiata al mercato delle Pulci è comunque sempre consigliabile, specie per gli intenditori o anche soltanto per coloro che si sentono attratti da curiosità minime.

Infine, il meracto più importante di Catania tenuto in Piazza Carlo Alberto, La Fiera, meglio consciuta come “Fera o Luni” (fiera di Lunedì) perchè solitamente tenuta solo nei Lunedì. Esso rappresenta il centro nevralgico di Catania e ad oggi aperta tutti i giorni della settimana. Le merci variano dalla frutta al pesce fresco, dagli oggetti di antiquariato all'abbigliamento.