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Salina

serena, tranquilla e legata alle sue tradizioni.

Salina

I Greci la chiamavano “Dydime”, che significa "due volte", perché costituita da due coni vulcanici, Monte Fossa delle Felci (962 metri) e il Monte dei Porri (860 metri), separati da un valico chiamato 'lingua salina', che rappresenta oggi un grazioso e piccolo villaggio sulla costa meridionale. Salina è la seconda isola più grande (26,8 km2; 2444 abitanti, divisi in tre comuni), è tutta verde, l'unica a possedere una vegetazione relativamente folta grazie ad alcune falde d'acqua; ricca di vigneti, uliveti, capperi, alberi da frutta e campi di ortaggi.

L'isola, protetta dalla “Riserva Naturale del Monte delle Felci e dei Porri”, è dominata da una vasta colonia di Falchi Regina, che vengono qui in primavera, dalle coste del Madagascar, per nidificare lungo le ripide pendici del monte Pizzo Corvo. Una rete stradale di circa 20 km collega i tre comuni Santa Marina Salina, Malfa e Leni a gli altri villaggi, Rinella, Lingua, e Pollara.

Sulle origini di Salina non vi è alcun dubbio: anche se i loro crateri sono ormai spenti da decine di migliaia d'anni e confondono i loro margini sotto un fitto manto di ginestre e corbezzoli, due dei sei vulcani che generano l'isola sono ancora possentemente puntati verso il cielo. Salina è un'isola serena, tranquilla, ricca di campi coltivati e legata alle sue tradizioni. Vi si produce la migliore malvasia dell'arcipelago e il pesce delle sue trattorie è sempre fresco e appetitoso. Le sue coste sono per lo più ripide e rocciose. Le spiagge, composte di ciottoli rotondi e levigati, portano ad un mare di rara limpidezza. Un'isola quindi per chi ama la pace e la natura.