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Ritratto della Sicilia

Economia e società, arte e cultura siciliana

La bella Isola, scoperta secondo la mitologia classica da Nettuno, dio del mare, e da lui donata ai suoi figli, i Ciclopi, colpì la fantasia degli antichi abitatori per la sua forma triangolare. Così al nome di “Sicania”, si sostituì in età greca a quello di “Trinacria”.
La“Trinacria”, divenuta poi il simbolo rappresentativo dell'isola è identificativa proprio della sua singolare forma geografica; tre lati bagnati da tre diversi mari, insieme con l'entroterra caratterizzata da tre principali promontori (Pachino, Peloro e Lilibeo), hanno dato vita ad una regione variegata e multiforme. Tuttavia, nel corso dei secoli, la Sicilia ha acquisito un forte senso di identità e di unicità.
La storia della Sicilia, vecchia più di 2 mila anni, vede l'avvicendarsi di molteplici dominatori, dai Greci ai Romani, dai Normanni a gli Spagnoli; ognuna di queste civiltà ha influenzato ed arricchito l'isola di monumenti e insediamenti urbani.

Il dominio di così tante colonie ha senz'altro contribuito a creare il temperamento unico dei siciliani, ben noto anche in epoca attuale, creando uno stereotipo riconosciuto con il termine “sicilianità”; già Cicerone definiva i siciliani “come gente acuta e solare ma diffidente e sospettosa, nata per le controversie”; successivamente Tomasi Di Lampedusa nel suo famoso romanzo 'Il Gattopardo' sriveva che “in Sicilia tutto cambia affinché nulla cambi” a conferma del fatto che il siciliano da sempre, ricerca il cambiamento ma nello stesso tempo lo respinge perché timoroso che esso possa tradire le secolari abitudini e tradizioni.

Economia e società siciliana

La Sicilia è stata unita al resto d'Italia nel 1860, ma il successivo crollo economico ha provocato un ondata di migrazione (prima verso le Americhe e l'Europa, poi verso il nord Italia), e l'emergere dell'insidioso fenomeno della mafia. Indubbiamente la lotta contro la mafia è una delle più grandi sfide che la Sicilia abbia mai intrapreso, ma ora più che mai è disposta a riscattarsi , soprattutto dopo i bagni di sangue degli anni '90.
La Regione Sicilia può essere divisa in due grandi aree: una occidentale, che circonda i capoluoghi di provincia, influenzata certamente dalla dominazione dei cartaginesi e da gli arabi, ed una orientale, la famigerata 'Magna Grecia', con le città costiere ben noti di Messina, Catania e Siracusa.
Le due aree presentano differenze sia dal punto di vista demografico e quindi economico, sia dal punto di vista linguistico/sociale (ad esempio il dialetto cantilenato di Palermo contro quello duro di Catania e Siracusa).
Una delle risorse economiche più comune della regione è l'agricoltura (soprattutto dopo i miglioramenti nell'approvvigionamento idrico), insieme all'allevamento e alla pesca; ben nota è la cultura degli agrumi di grande pregio nella vasta pianura della 'conca d'oro' (100 km quadrati, da Palermo a Bagheria).
Di tale importanza è la tradizionale coltivazione delle uve, e dei fiori in serra, che consente la produzione di ottimi vini, sia rossi che bianchi, sempre più conosciuti ed apprezzati a livello internazionale, ai quali sono stati attribuiti, subito dopo gli anni '90, le appellazioni di D.O.C. (denominazione di origine controllata) e D.O.C.G. (denominazione di origine controllata e garantita).
Nonostante la Sicilia non abbia livelli di industrializzazione equiparabili a quelli del nord Italia, presenta comunque un'agglomerato industriale più sviluppato di tutto il Mezzogiorno; le aree industriali sono concentrate nella piana di Gela, Siracusa, Palermo e Catania, e sono specializzate in quasi tutti i settori, dall'agroalimentare alla meccanica, dall'elettronica alla chimica.
Indubbiamente, l'industria del turismo non è da meno, anzi, è un'attività in forte crescita e negli ultimi anni ha avuto uno sviluppo maggiore della media nazionale. Nel fare del turismo uno dei pilastri dell'economia siciliana, lo compiono le bellezze naturali, i tesori d'arte, il clima, l'ospitalità degli abitanti, le isole, le splendide coste, le acque cristalline, che rendono la Sicilia uno dei paradisi del turismo mondiale.

Arte e cultura siciliana

Grazie alla sua posizione geografica, la Sicilia ha sempre avuto un ruolo di mediazione tra Oriente ed Occidente, il che si riflette anche nella sua arte e nella sua cultura .
Luogo ideale per le vacanze: mare e luce, umanità e storia. Un'umanità che si manifesta nelle tradizioni popolari e nella passionalità mediterranea. Una storia millenaria: fenici, greci, romani, bizantini, arabi, normanni, svevi, aragonesi, spagnoli. Invasori e conquistatori un tempo: adesso i loro discendenti continuano ad approdare ogni estate sulle sue coste, attratti dalla bellezza del paesaggio, dalla natura aspra e selvaggia, dal clima fantastico. In Sicilia ci sono molti mondi racchiusi in pochi chilometri: l'incanto della Valle dei Templi, una delle zone archeologiche di maggiore attrattiva; il conturbante profumo degli agrumenti che inspiegabilmente fioriscono sulle balze di fuoco e le spettacolari sciare di lava dell' Etna; la mondanità e la ricchezza dei lussuosi panfili che attraccano a Mazzarò e alle Eolie; il fascino esotico delle africane Linosa, Lampedusa e Pantelleria; gli splendidi mosaici della Villa Romana in Piazza Armerina e la Tomba di Costanza Imperatrice nella cattedrale arabo-normanna di Palermo; il teatro greco di Taormina ed intere città barocche, fanno dell'isola una tra le mete più ricercate dai turisti.
Dopo il devastante terremoto del 1693, intere città furono riprogettate e ricostruite completamente in stile barocco come la città di Noto, Acireale, Avola e Pachino
La regione siciliana annovera cinque siti patrimonio dell'Umanità da parte dell'UNESCO: Villa del Casale, la Valle dei Templi, Isole Eolie, Val di Noto, Siracusa e la Necropoli Rupestre di Pantalica.
La Sicilia affascinò numerosi maestri di fama mondiale: tra i pittori ricordiamo Antonello da Messina e Renato Guttuso, e poi il compositore Vincenzo Bellini e gli scrittori Tomasi Di Lampedusa, Leonardo Sciascia, Luigi Pirandello, Giovanni Verga e Gesualdo Bufalino che parlando della Val Di Noto disse: “Questo è un luogo che, se uno ci capita, resta ammaliato, intrappolato e felice. È proprio vero che si amano luoghi così come si amano”.
Questa suggestiva isola, perla del Mediterraneo, è stata musa ispiratrice del grande Omero che nel poema epico “l'Odissea” ne decanta la sua bellezza e magnificenza.