reset

Marettimo

Un vero e proprio paradiso naturale

Marettimo

È la più isolata delle Egadi, la prima che si staccò dalla terraferma circa 600 000 anni fa: un quadrilatero di rupi alte quasi 700 metri, Marettimo è l'isola più lontana da Trapani, circa 38 chilometri ad Ovest di essa.

Un vero e proprio paradiso naturale, ideale per gli appassionati di trekking e di archeologia, e per chi vuole godere dell'esplorazione subacquea e del mare cristallino che lambisce venti chilometri di costa perforata da grotte marine: la più sorprendente è quella del Cammello, vi si accede con la barca ed è presente un'incantevole spiaggia di ghiaia.

Di grande impatto visivo è il Monte Falcone (686 metri), con i suoi grandi fianchi scoscesi che si piegano sul mare. Ai piedi del Monte vi sono due porticcioli, lo Scalo Vecchio (il porto vecchio) e lo Scalo Nuovo (porto nuovo). Le passeggiate lungo i sentieri che fiancheggiano il Monte permettono di ammirare l'interessante flora dell'isola, che è caratterizzato da 515 specie, alcune delle quali rare o del tutto assenti in Sicilia. Una pioggia di colori che colpisce immediatamente l'occhio del visitatore: artemisia, euforbia arborea, cisto, ipocisto, elicriso, mandragora, daphne sericea e pino d'Aleppo, sono le specie più comuni. Ci sono anche molte erbe aromatiche: rosmarino, timo, lentisco. Ma oltre alla macchia di lentischi, cristi, eriche, santoreggia, elicrisio, il maggior interesse di Marettimo è nella vegetazione delle rocce, remota testimonianza delle avventure geologiche e climatiche vissute dal bacino centrale del Mediterraneo; tra le rocce crescono il cavolo, il garofanino di roccia e la scilla.

Di grande fascino è anche la fauna. Tra gli esemplari più interessanti sono la Berta maggiore, l'uccello delle Tempeste, l'aquila del Bonelli e il Falco pellegrino. Poiché l'isola è quasi interamente inserita nell'area di Riserva, l'unico approdo è rappresentato dallo Scalo Nuovo.

Unico centro abitato è il bianco paesino di Marettimo, affacciato al versante orientale, di aspetto quasi arabo, limitato dal mare e dalle falde della montagna, che si impenna ripida fino alla vetta di Monte Falcone. Oltre le ultime case, il sentiero rasenta una fontanella d'acqua, passa a mezza costa accanto ai resti di una costruzione forse romana e a una piccola costruzione sacra di aspetto arabo-bizantina. Aperta e abbandonata, la Chiesetta è stata usata come stalla, ma conserva tuttora una certa grazia. Su un piccolo promontorio, unito alla costa da una lingua di terra, c'è un piccolo forte, che fu innalzato nel '600 per esigenze militari. Oggi è disabitato e costituisce una delle mete per una gita in barca, anche perchè il promontorio confina con una incantevole spiaggia.