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Il vulcano Etna

“la colonna che sostiene il cielo”. Patrimonio umano dell'UNESCO dal 2013

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Mt. Etna

Gli antichi navigatori della Sicilia reputavano il Monte Etna il punto più alto della Terra. Per gli Arabi era il 'Gibel Utlamat', 'la montagna delle montagne'. L'antico poeta lirico greco, Pindaro (518-438 a.C. circa), lo descrisse come “la colonna che sostiene il cielo”.
Oggi, non si può viaggiare in Sicilia senza visitare il Monte Etna, il più grande e spettacolare vulcano del continente ma anche il più minaccioso.

L'Etna è alto 3.323 metri, ma nel corso dei secoli, la statura del colosso siciliano è cambiato più volte: naturalmente, i mutamenti ad alta quota sono causati dalle eruzioni, fenomeno comune a tutti i vulcani attivi. Lungo il cono terminale etneo passa il meridiano centrale d’Europa, a un'ora da Greenwich. La montagna, già ritenuta “la fucina di Vulcano”, copre un'area di 157 km2, ha un perimetro di 212 chilometri e il cratere ha un diametro di circa 32 Km. Nelle giornate limpide, la vista spazia in un raggio di circa 250 km.
Le eruzioni si verificano, spesso con ferocia impressionante, circa una volta ogni cinque-dieci anni.

L'Etna è una montagna giovane. I geologi ritengono che nacque circa 500.000 anni fa, esplosa dal fondo marino di un golfo scomparso, in quella che oggi è la Piana di Catania.
Nel corso dei millenni, e in particolare negli ultimi 60 mila anni, la lava ha innalzato strati su strati di roccia creando così il giunonico cono che proietta la sua ombra su gran parte della Sicilia orientale.

La prima eruzione registrata fu nel 475 a.C.; da quel momento ve ne furono almeno 250 e l'ultima fu nel 2003. La più catastrofica fu quella del 1843, la lava sgorgò in direzione di Bronte attorno ai 1800 metri, coprì una cisterna che per il repentino bollire dell'acqua esplose uccidendo una cinquantina di persone. Il 3 agosto 1979, un'eruzione, riaprì la bocca di sud-est del cratere centrale; i getti di materiale, sospinti dal vento, salirono a 5000 metri, la cenere piovve su tutta la Sicilia meridionale. La lava, riversatasi nella Valle del Bove, minacciò Fornazzo, che fu sgomberato. Il 12 settembre una forte esplosione della voragine ovest del cratere centrale, a quota 3250 metri, ha investito una comitiva di turisti che si trovavano nei pressi, causando 9 morti e 23 feriti. Oggi, l'Etna, il cui nome deriva da una parola greca che significa "bruciare", è quasi sempre infuocato con la sua distintiva corona di fumo che la sovrasta.

All'interno della voragine del cratere principale vi sono tre conetti avventizi, sempre attivi. Tuttavia, se non c'è vento, è abbastanza facile percorrere il fondo del cratere, attraversandolo da occidente ad oriente. Non si lasci ingannare chi viene dai paesi Alpini e ritiene di conoscere le montagne: l'Etna non è un monticello facile e inoffensivo è anzi un massiccio molto articolato e nel labirinto delle lave, sulle pendici dei numerosi coni secondari, ci si può anche perdere. E' bene perciò avventurarsi con una guida del Club Alpino Italiano che, togliendovi ogni preoccupazione sull'orientamento e sul percorso, vi consentirà di godere appieno di una escursione fantastica.

Si può salire al vulcano in automobile lungo la strada etnea da Catania, o con la funivia, o a piedi con un equipaggiamento adeguato. Le escursioni più interessanti vanno compiute sempre nella parte più alta del vulcano, dal pittoresco centro di Nicolosi in avanti. E' qui che si vede l'autentica, selvaggia natura dell'Etna, con i suoi crateri principali e i suoi 200 gruppi di crateri avventizi; è qui che la gente vive trepidando nel timore che si scateni l'ira del fuoco; è qui che i contadini strappano, con la zappa, poche zolle di terreno alle lave per coltivarci la bassa vite; qui sono i luoghi dove interi borghi, nel corso della storia, furono sepolti dalle eruzioni più tremende scese fino al mare, fino a distruggere la stessa Catania. Ma se l'Etna ha recato lutti e distruzione, oggi si riscatta recando i vantaggi di un turismo sempre più esteso che comprende anche lo sci. Le nevi del cono terminale a Nord Est sono raggiunte da una funivia; uno skilift arriva a 1950 metri, è lungo 650 e trasporta 700 persone all'ora.


Le escursioni al Vulcano

Le escursioni al vulcano partono da due stazioni di base; una è Piano Provenzano, una stazione di sci sul versante settentrionale a circa 1.820m, con un ampio parcheggio e impianti di risalita, l'altra è il rifugio Sapienza, a quota 1.909m sul versante meridionale con un ampio parcheggio, ristoranti e bancarelle di souvenir.
Entrambe le basi sono raggiungibili dalla strada: la 34 Km in auto da Catania si snoda attraverso campi di lava minacciosi, mentre la Piano Provenzana da Taormina si snoda attraverso incantevoli boschi di pini nei pressi della pineta di Linguaglossa.

Il rifugio Sapienza è il più famoso, e lo si può raggiungere con tre mezzi: prima in automobile, poi con la funivia e poi a piedi. La strada etnea parte dal capoluogo, si lascia dietro i borghi alla periferia cittadina inoltrandosi in un ambiente di bassi vigneti, poi attraversati fiumi immoti di lava, si inoltra nei boschi. Dopo 32 km, eccoci al rifugio Sapienza. Pochi metri più in alto, parte la funivia con cabine a sei posti: un balzo di circa 1000 metri prima della stazione d'arrivo a quota 2935m. Se si vuole procedere in aree di sicurezza più vicine ai crateri sommitali, si prosegue a piedi e ben equipaggiati nell'eventualità di un peggioramento meteorologico che darebbe all'Etna l'aspetto di una qualsiasi elevata montagna delle Alpi. L'equipaggiamento sarà costituito da scarponi pesanti, pantaloni di lana, maglioni, giacca a vento, guanti, berretto di lana.

Si può partecipare a tour organizzati a pagamento, con partenza da Catania o da Taormina, che includono il trasporto al rifugio Sapienza, escursioni in fuoristrada in alcuni tratti e il noleggio dell'equipaggiamento necessario per la salita a piedi. Per ulteriori informazioni sul tour e funivia visitare il sito www.funiviaetna.com.
Oggi, anche da Linguaglossa si compiono escursioni al cratere principale, tra colate di lava e tappeti di cenere. A richiesta dei turisti, si organizzano anche gite notturne che consentono di aspettare l'alba presso il gran cratere: allora lo spattacolo è incomparabile, non è più tanto difficile immaginare la fucina di Vulcano. Anche per questo itinerario è necessaria l'assistenza delle guide del Club Alpino Italiano (CAI).(Contatto Gruppo Guide Alpine Etna Sud, Via Etnea 49, Nicolosi, tel 095 791 4755, www.etnaguide.com; guida disponibile anche presso il Rifugio Sapienza).
Anche da Piano Provenza vi è la possibilità di partecipare a tour organizzati ed escursioni in fuoristrada. Le escursioni in genere, sono organizzate da Maggio a Settembre circa, a seconda del tempo, dell'attività vulcanica e della neve presente. I tour possono essere organizzati tramite le agenzie di viaggi in Taormina e Catania, o attraverso centri di informazione per i visitatori presenti a Nicolosi e Linguaglossa.

Se preferite fare le cose in tutta tranquillità, potete spostarvi in auto o prendere uno degli autobus giornalieri dell'AST (due volte al giorno da Luglio ad Agosto) dalla Stazione Centrale di Catania. Gli autobus partono solitamente intorno alle ore 8:15 e ritornano alle ore 16:30 circa. Tuttavia, è consigliabile essere sempre ben equipaggiati indipendentemente da quale mezzo si scelga, perchè sui pendii sopra il rifugio è sempre freddo e ventilato, con possibili repentini cambiamenti di clima, anche in piena estate. 

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