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Tindari

Rocca e Santuario, connubio perfetto tra natura e spiritualità

Tindari

Risalendo la Valle dell'Alcantara e scendendo lungo la Valle del Mazzarà, si raggiunge la costa tirrenica; nel Golfo di Patti si innalza il promontorio di Tindari, proprio di fronte le ventose isole Eolie. Il promontorio, immensa colonna naturale a strapiombo sul mare, è isolato nel paesaggio, così come isolata nel presente pare la città che su esso sorge. Una strada serpeggiante e assolata raggiunge Tindari che i Siracusani di Dionisio I fondarono nel 396 a.C., con il nome di Tyndaris. Ha vissuto per secoli la storia di tutta la costa: colonia Greca, città romana, diocesi cristiana sino alla distruzione condotta dagli arabi. Ricostruita, è stata saccheggiata e devastata dai pirati algerini di Ariadeno Barbarossa nel 1544. e come rocca fortificata fu rifondata dal vescovo di Patti pochissimi anni dopo.

Rocca e Santuario, con la sua 'Madonna nera', la Madonna del Tindari (1956-79); nera come gli Arabi e i corsari saraceni che più volte si affannarono a buttare giù le mura del suo tempio. Di quei secoli e di quella Madonna restano leggende popolari e la tradizione di un pellegrinaggio che, ai primi di Settembre, porta a Tindari migliaia di visitatori.
Del vecchio Santuario resta adesso solo la parte centrale, racchiusa e soffocata da una pretenziosa costruzione nuovissima tutta stucchi, affreschi e finti marmi. Nella Piazza davanti alla moderna Basilica che risale all'età tardo-imperiale romano, si affollano le bancarelle di dolciumi e souvenir e un mercato.

Solo il vecchio Santuario, comunque è stato deturpato in anni recenti. Per il resto, Tindari conserva tutto il suo fascino e merita visite attente. Gli scavi archeologici hanno messo in luce la pianta regolare della città con il Teatro Greco, addossato al pendio della collina, con la cavea rivolta verso il mare è in buono stato di conservazione, ancora usato per spettacoli, durante la stagione estiva; il Ginnasio romano, eretto anch'esso in età tardo-imperiale, su quattro piani: al primo livello si affacciano botteghe e magazzini, al secondo una piccola casa, al terzo si estende una grande casa d'abitazione eretta nella seconda metà del I secolo a.C. e successivamente decorata con mosaici e, al quarto livello si sviluppa un piccolo edificio termale, con pavimenti decorati a mosaico.
Il materiale archeologico trovato durante gli scavi è conservato nel ricco Museo, al centro tra il Teatro e il Ginnasio.

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